Cosa è
Se ti è già capitato di informarti sui vari tipi di orientamenti psicologici esistenti, avrai notato che ne esistono tantissimi! Esiste l’approccio sistemico-relazionale, quello psicodinamico, la terapia centrata sulla persona, la terapia della gestalt, l’analisi transazionale, la terapia strategica breve e tanti altri ancora.
Probabilmente ti sarai domandato quale sia l’approccio migliore da scegliere. Ebbene, definire un approccio “migliore” è piuttosto relativo, dato che tutto dipende da ciò di cui abbiamo bisogno, infatti preferisco dire che un approccio è più adatto a quella persona, rispetto ad un altro tipo di approccio. E soprattutto, per scegliere l’orientamento psicologico che fa per noi, dobbiamo provare ad ascoltarci dentro: è importante sentirsi comodi all’interno della relazione con il terapeuta e con il modello di riferimento che ci viene condiviso.
Adesso vorrei parlarti del tipo di approccio che uso all’interno delle mie sedute e darti una spiegazione di come funziona.
La cornice di riferimento entro cui opero è quella cognitivo-comportamentale, secondo la quale esiste una stretta relazione tra eventi, pensieri, emozioni e comportamenti.
È caratterizzata dall’integrazione di due approcci che nel corso del trattamento si fondono insieme:
- L’approccio cognitivo che interviene sui contenuti dei pensieri disfunzionali, promuovendo la messa in atto di pensieri con un contenuto più funzionale
- L’approccio comportamentale che promuove la modificazione dei comportamenti disfunzionali e la messa in atto di comportamenti più funzionali e adattivi.
In particolare, le problematiche emotive e comportamentali che generano sofferenza dipendono dalla presenza delle credenze disfunzionali che la persona ha sviluppato durante le sue esperienze di vita. Sulla base di queste credenze, la persona tende ad interpretare gli eventi attraverso l’uso di distorsioni cognitive cioè di schemi di pensiero rigidi che mantengono in vita il problema e che di conseguenza determinano il comportamento disfunzionale della persona e le sue reazioni emotive.
Lo scopo della psicoterapia cognitivo-comportamentale è quindi quello di individuare le credenze disfunzionali più radicate e sostituirle e/o integrarle con altre più funzionali, determinando di conseguenza la messa in atto di reazioni comportamentali ed emotive più adattive.
Inoltre, l’orientamento cognitivo-comportamentale utilizza dei nuovi approcci esperienziali definiti di “terza generazione”, i quali propongono una visione più accettante, consapevole e meno giudicante di sé, del mondo e del momento presente e che permette di vedere le cose per quello che sono, senza giudizio. Alcuni di questi approcci, come quello della mindfulness, si basano sull’uso di tecniche meditative, i cui principi vengono ripresi dalla tradizione orientale.
L’approccio cognitivo-comportamentale è contraddistinto dalle seguenti caratteristiche:
- È scientificamente fondato: è considerato il trattamento di prima scelta per vari problemi tra cui i disturbi d’ansia e i disturbi dell’umore.
- È concreto ed orientato allo scopo: all’inizio del percorso terapeutico lo psicologo e il paziente analizzano insieme le problematiche presenti ed in base a queste formulano degli obiettivi da raggiungere nel breve e nel lungo termine.
- È basato su una relazione collaborativa: paziente e psicologo lavorano insieme con lo scopo di individuare le strategie più efficaci per risolvere il problema.
- Ha una durata definita: poiché vengono individuati gli obiettivi da raggiungere e poiché viene posta attenzione sui problemi concreti, l’approccio cognitivo-comportamentale permette di fare una previsione della durata del trattamento.
- Prevede che il paziente lavori anche al di fuori delle sedute: durante gli incontri, lo psicologo e il paziente concordano dei “compiti a casa” che il paziente si impegna a svolgere, con l’obiettivo di rendere concreti e mantenere i progressi ottenuti durante le seduta.
Colloqui psicologici
Di solito il primissimo contatto avviene per via telefonica, per messaggio o per email, durante il quale ci accorderemo sul luogo, sul giorno e sull’orario del primo appuntamento.
Il primo colloquio avverrà secondo gli accordi presi durante il precedente contatto e darà inizio alla fase di valutazione, la quale è indispensabile per la buona riuscita dell’intervento, in quanto consiste nell’analisi approfondita dei problemi da te riferiti e nell’attenta esplorazione dei tuoi sintomi e della tua storia di vita, permettendo così di comprendere i fattori che hanno contribuito ad innescare le problematiche attuali.
La valutazione si conclude con la restituzione di ciò che è emerso durante le sedute e da eventuali test psicodiagnostici. In questa fase, collaboreremo al fine di creare un modello personalizzato che sintetizza e unisce le informazioni raccolte.
Successivamente ha inizio il trattamento vero e proprio, caratterizzato dal cambiamento. Tale fase si concentra sul lavoro per obiettivi precedentemente concordati in base alle tue esigenze e bisogni.
Durante tutto il percorso psicologico, verrai invitato a prendere parte attiva, in modo da poter imparare a diventare “terapeuta di te stesso”.
La sedute si concludono quando gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti o quando ti sentirai sufficientemente soddisfatto dei risultati ottenuti.
Sono previsti anche degli incontri “di richiamo” a cadenza allungata per verificare che i progressi ottenuti vengano mantenuti nel tempo.
Di cosa mi occupo
Svolgo colloqui individuali rivolti principalmente ad adulti e adolescenti.
I principali ambiti di intervento nei quali opero sono i seguenti:
- Disturbi del comportamento alimentare
- Disturbo post-traumatico da stress
- Elaborazione del lutto
- Disturbi d’ansia
- Disturbi dell’umore
- Disturbi di personalità
- Difficoltà emotive-relazionali
- Gestione dello stress
- Comunicazione efficace
- Autostima
Poiché non sempre la sofferenza psicologica deriva da una patologia conclamata, intraprendo anche percorsi di sostegno psicologico volti alla risoluzione di problematiche relazionali e al superamento di momenti di vita stressanti o difficili. Questa tipologia di intervento consiste nel fornire ascolto alla persona e nell’aiutarla ad individuare gli aspetti centrali del problema, sulla base dei quali verranno concordati degli obiettivi da raggiungere. In base al problema presentato, questi obiettivi potranno riguardare il potenziamento dell’autostima, la promozione di assertività, lo sviluppo di capacità comunicative efficaci, l’acquisizione di alcune tecniche di rilassamento, la capacità di risolvere efficientemente i problemi e prendere decisioni.