Nell’articolo precedente abbiamo visto che cosa è la psicoterapia EMDR e in quali situazioni può essere utilizzata. Adesso invece, vorrei spiegarti in modo più approfondito come funziona l’EMDR all’interno della seduta terapeutica. Questo ti aiuterà ad avere una visione più consapevole di come andrai a lavorare con il tuo terapeuta.
Come funziona l’EMDR secondo il Modello dell’Elaborazione Adattiva dell’Informazione (AIP)
Il Modello dell’Elaborazione Adattiva dell’Informazione (AIP) è la base teorica su cui si fonda la psicoterapia EMDR.
Questo modello considera la nostra Memoria come caratterizzata da “Informazione immagazzinata”, la quale è formata da
- Input sensoriali (immagini, suoni, odori, tatto, gusto)
- Pensieri al momento dell’evento
- Emozioni
- Sensazioni fisiche
- Convinzioni (Meta-credenze): è l’interpretazione di come viene percepito l’evento
Le nuove informazioni apprese, vengono archiviate nelle reti neurali del nostro cervello. Ciò determina il modo in cui la persona interpreta il mondo e le emozioni che prova.
Elaborazione corretta dell’informazione
Secondo la teoria dell’AIP, gli esseri umani hanno un sistema neurobiologico innato che permette l’elaborazione dell’informazione in entrata e ha un carattere adattivo. Quindi, quando l’esperienza viene elaborata con successo, le informazioni utili vengono conservate e integrate con esperienze simili. Invece le informazioni che non sono adattive vengono scartate e i ricordi disturbanti diventano neutri.
Tutto ciò porta come esito alla salute mentale.
Mancanza di elaborazione dell’informazione
Nel caso in cui la persona sviluppasse una Psicopatologia, ecco cosa succede.
Il trauma è un episodio molto forte e impattante che comporta un’alterazione dell’omeostasi dell’organismo (aumento del cortisolo e dell’adrenalina). Ciò interrompe la normale elaborazione adattiva dell’informazione. In questo modo si formano delle Memorie traumatiche: sono dei ricordi relativi all’esperienza traumatica. Questi ricordi non vengono elaborati e vengono immagazzinati nella loro forma originale disturbante, che contiene ancora le emozioni sperimentate in quel momento passato. Sono definite memorie traumatiche perché vengono immagazzinate e “imprigionate” nella memoria implicita dell’emisfero destro. Lo scopo dell’elaborazione è quello di trasferire tali ricordi dalla memoria implicita dell’emisfero destro (emisfero “emotivo”) alla memoria esplicita dell’emisfero sinistro (“emisfero cognitivo”).
Se il ricordo traumatico non viene elaborato correttamente, quando nel presente, la persona entra in contatto con stimoli che le ricordano il trauma, prova emozioni, sensazioni e comportamenti disfunzionali ricollegati a tali ricordi passati, come se stessero riavvenendo nel presente. In questo modo si ha una manifestazione della sintomatologia post-traumatica da stress.
Come funziona l’EMDR: le fasi operative
La psicoterapia EMDR consiste quindi nel riattivare le reti neurali in cui sono rimasti bloccati i ricordi traumatici e fare quello che il nostro cervello avrebbe dovuto fare naturalmente in occasione dell’episodio traumatico. Quindi, la sensazione che si ha durante la terapia EMDR è quella di ri-provare le emozioni e le sensazioni corporee provate durante l’episodio traumatico, per rielaborarle e poi lasciarle andare.
Per poter raggiungere tale obiettivo terapeutico, è necessario considerare 3 fasi operative di cui si compone la psicoterapia EMDR:
- Accedere all’informazione target che è stata immagazzinata in modo disfunzionale
- Stimolare il sistema innato di elaborazione dell’informazione, attraverso la stimolazione bilaterale alternata
- Spostare l’attenzione verso una risoluzione adattiva. E’ il processo di elaborazione che avviene in seduta e permette di riorganizzare le strutture mnestiche, integrando la nuova informazione.
Come funziona l’EMDR: la preparazione
Prima di iniziare il lavoro psicoterapeutico vero e proprio, il terapeuta dovrà informare e preparare il paziente, in modo tale che sappia che cosa andrà a fare.
Stimolazione bilaterale
Alla base della terapia EMDR c’è la stimolazione bilaterale. Essa consiste nell’effettuare una stimolazione sensoriale che coinvolge la parte destra e sinistra del corpo, e quindi, anche i rispettivi emisferi cerebrali.
Questo perché l’attivazione di entrambi gli emisferi permette l’integrazione delle informazioni traumatiche di tipo verbale-cognitivo (che si trovano nell’emisfero sinistro) e quelle di tipo non verbale-emotivo (che si trovano nell’emisfero destro).
Si possono usare vari tipi di stimolazione bilaterale
- Movimenti oculari: il terapeuta invita il paziente a seguire con gli occhi le dista della sua mano che si muovono da destra a sinistra.
- Stimolazione tattile: il terapeuta può tamburellare le mani o le ginocchia del paziente, oppure il paziente può effettuare un’autostimolazione con l’abbraccio a farfalla (si incrociano le braccia sul petto e si tamburellano gli avambracci) o l’abbraccio in posa (si incrociano le braccia e si tamburella sulla parte esterna dei fianchi. Esistono anche dei dispositivi elettronici fatti a forma di manopole che emanano vibrazioni e che il paziente può tenere in mano o mettere nelle tasche.
- Stimolazione uditiva: il paziente indossa delle cuffie, dove può ascoltare dei suoni alternati a destra e a sinistra.
Segnale di stop
È importante che terapeuta e paziente concordino insieme un segnale di stop (es. alzare la mano) da utilizzare nel caso in cui la persona sentisse il bisogno di interrompere il processo di rielaborazione. La persona potrebbe avere varie motivazioni, come prendersi una pausa oppure sospendere il processo perché particolarmente opprimente. Ovviamente, si incoraggia sempre la persona a continuare la pratica, anche se l’elaborazione è difficile, per portare a termine il processo.
Instillare le risorse
In genere, prima di iniziare la procedura terapeutica dell’EMDR, è necessario instillare nella persona delle risorse che potrà utilizzare sia durante la terapia, sia nella vita quotidiana, per gestire l’attivazione di emozioni intense.
Un tipo di risorsa molto usata che viene instillata prima durante la terapia è quella del posto sicuro ovvero un posto, reale o immaginario, in cui la persona si sente protetto e prova sensazioni di benessere, calma e tranquillità.
Conclusioni
Il terapeuta ha il compito di condurre e guidare le fasi successive della terapia. Esse consistono nell’individuare e focalizzare il target del ricordo traumatico su cui lavorare per poi procedere con le stimolazioni bilaterali, che aiuteranno a integrare le memorie traumatiche.
Nel caso in cui avrai bisogno di chiarimenti o ti verranno in mente delle domande o delle curiosità, potrai scrivermi privatamente!
Cliccando qui di seguito, potrai accedere al sito ufficiale EMDR Italia con la lista di terapeuti certificati per praticare la psicoterapia EMDR.